Voce Narrante

Dopo questo accorato appello, come previsto Striscia non risponde, come tutti possono immaginare questa trasmissione unitamente ai suoi componenti, sono tutti ammanicati ai poteri forti, e gli ordini sono tassativi: Ignorare il Maccarolo, Pietro Sabato, quindi altro capitolo chiuso. Intanto durante questi giorni altri fatti sono emersi, ascoltate cos’altro è accaduto: in questi tempi di crisi la RAI manda in onda in Eurovisione, la Favola di Cenerentola, in messa cantata, dall’opera del Grande Gioacchino Rossini, con il quale mi scuso, per questa mia avversità, ma ritengo che in questo determinato momento di crisi, è capitata come i cavoli a merenda. Di seguito la replica del sottoscritto. Buon divertimento…

Roma, 4 Giugno 2012

DA: Pietro Sabato, Presidente Nazionale del Partito Italiano Nuova Generazione.

A: RAI RadioTelevisione Italiana, Direttore Lorenza Lei.

C.P.C. Regista Carlo Verdone.

C.P.C. Ministero dei Beni Culturali, On. Lorenzo Ornaghi.

Oggetto: Pugno di Ferro, altro che Cenerentola!

Egregia Dottoressa Lorenza Lei, e mi rivolgo anche al Collega Carlo Verdone, collega, in quanto anch’io se mi permettete, nel mio piccolo, sono Autore e Regista dell’Opera Prima: Maccarolo… Politico Da sempre… da ben 13 anni nel mio cassetto, in quello della RAI e del Ministero dei Beni Culturali. Salve Onorevole Lorenzo Ornaghi, Ministro dei Beni Culturali, come La va? Si ricorda di me? Pochi mesi fa, previo mio comunicato Ansa, indirizzato prettamente a Lei, e successivo invito da parte  del Direttore, Dott. Ugo Baistrocchi, il quale dopo avermi accolto in pompa magna, ed invitato al bar del Ministero, mentre sorbivo un caldo cappuccino, vista una giornata gelida di Febbraio, con il sorriso sulle labbra, il Dott. Ugo, mi ha detto apertamente che sono troppo vecchio per proporre tali progetti cinematografici, evitando di commentare e dare una giusta valutazione dei contenuti della mia opera, a mio giudizio, utili per far progredire il nostro Paese. Dopo quella calorosa accoglienza, la pugnalata alla schiena, ovviamente rimasi di stucco. Un invito umiliante, ed evitando scene di panico, nel momento del commiato, ho voluto dare ancora una volta un segno tangibile della mia visita in Ministero, lasciando in omaggio per l’ennesima volta, al Dott. Ugo Baistrocchi, il mio libro sceneggiatura: Maccarolo… Politico da sempre… Egregio Onorevole Ornaghi, le sembro un settantenne così decrepito? Capelli castani abbastanza folti, appena tempestati da qualche capello bianco, prestanza fisica animalesca, basti pensare che l’altro giorno alla veneranda età di settanta anni, battendo a tennis il mio amico Mauro, di un ventennio più giovane, come da consuetudine sportiva, per stringergli la mano, ho superato la rete di recinzione di gioco, con un salto all’italiana, cioè a piedi uniti. Intanto, giacché siamo in tema di rinfacci, Le ricordo, che il nostro Governo per la maggiore è rappresentato dagli stessi Parlamentari di quaranta anni fa, stessi Dinosauri incalliti, e la domanda sorge spontanea: ma Voi tutti Parlamentari, non Vi guardate mai allo specchio? Ovviamente Lei è nuovo, ma avanti con gli anni, ma la maggior parte degli attuali Parlamentari, hanno sulle spalle più di tre legislature, quando la Costituzione Italiana ne prevede solamente due di Legislature, e dopo di che, tutti a casa. Per le femminucce Parlamentari è previsto il lavoro a maglia, e rammendare i calzini, invece per i maschietti, il gioco delle bocce, nella vicina parrocchia del quartiere, oppure intraprendere il mestiere di prima, nel caso in passato ce ne fosse stato alcuno. Quindi, Egregio On. Lorenzo Ornaghi, dopo questi fatti, attualmente Lei presiede un Ministero di un Paese Incostituzionale. Altra domanda che sorge spontanea. Lei fra quanto tempo deciderà di lasciare la poltrona?  

Pertanto, come politico e vecchio abbonato Rai, mi permetto di criticare il fatto, che avete mandato in onda ed in Euro visione la favola di Cenerentola, oltre allo sperpero di denaro pubblico, abbiamo fatto una magra figura al cospetto di tutto il mondo, per come sappiamo raccontare solo favole, e pochi fatti, proprio durante questi momenti delicati per il nostro Paese, dove tutti ci additano come il popolo dall’occhiolino facile, cioè il più corrotto del Mondo, in altre parole, siamo lo zimbello del mondo, in quanto siamo soverchiati da tanti scandali e processi di corruzione, chi ruba a destra e chi ruba a sinistra. Altri vergognosi disagi, sono costituiti dalle regole antisismiche che non vengono rispettate nel nostro Paese, fortemente a rischio terremoti, dove in altri paesi come il Giappone, i recenti terremoti Emiliani, avrebbero fatto solo il solletico alle loro strutture edilizie. Se le nostre amministrazioni pubbliche a suo tempo, anzi di chiudere un occhio, avessero fatto il loro dovere, nel vigilare su queste tematiche, facendo rispettare severamente le normative vigenti, oggi non saremmo in questo stato da terzo mondo. Noi siamo un Paese produttivo nei primi posti nel mondo, questi fatti non devono più accadere, non possiamo nasconderci dietro le favole, ripeto, se avessimo rispettato in passato le giuste normative di costruzione, al giorno d’oggi sarebbero crollati solo i monumenti storici risalenti a mille anni fa, e non i capannoni di recente costruzione ed abitazioni della povera gente, facendo ben 25 vittime, e noi per colmare queste defezioni, cosa facciamo? Mandiamo in onda la favola di Cenerentola, per abbindolare gli italiani addolcendo loro la pillola, ma sicuramente non abbiamo fatto una bella figura con il resto del mondo, dove sono consapevoli del nostro modo di fare. Non vorrei pensare che tutto questo marasma, di mal Governo, faccia parte della strategia dei nostri Governanti, da troppo tempo incalliti Dinosauri, che se dovessero fare tutto per benino, come sopra appena descritto, non potrebbero più promuovere appalti esageratamente gonfiati da cui vergognosamente lucrare.  La favola di Cenerentola ha un lieto fine, come dice Gioacchino: la sua vita CONGIO’. Ma quando  CANGERA’ la nostra bella Italia?  

Concludo, rivolgendomi al Carissimo Carletto, mi meraviglio ti te, che hai preso un impegno teatrale dai contenuti fiabeschi, pur conoscendo bene la mia vera storia, sono circa cinque anni che ti invio E mail, quasi tutti i giorni. Quindi ritengo, che per uscire definitivamente da questo stato di recessione, non bisogna mandare in onda le favole, per assopire la rabbia della gente che soffre, ma bisognerà iniziare a Sputtanare e condannare severamente tutto questo lerciume che ci circonda. Come? Promuovendo opere teatrali contemporanee, come il Maccarolo…Politico da Sempre… Solo in questo modo ne verremo subito a capo. Sputtanando, Sputtanando, ed ancora Sputtanando

Cordiali Saluti                                                                                          Lo Sputtanetor

                                                                                                                   Pietro Sabato