Roma,
30 Settembre 2011
Attenzione!
Questa relazione è stata inviata, a mezzo telefonata
interstellare dalla buonanima di…
DA:
RE SALOMONE, attualmente Residente nell’Emisfero Est
della Galassia Paradiso.
Ed
inviata:
A:
Redazione Radio Sputtanetor, indirizzata al Redattore
e Direttore sottoscritto, Pietro Sabato, Presidente Nazionale del Partito
Italiano Nuova Generazione, ed al Suo inseparabile Socio ed amico intimo, Dott. Gelsomino, neo laureando in Sputtaneria
avanzata.
Ovviamente,
Lo stesso messaggio dopo poche ore, è stato trasmesso dal sottoscritto, via e
mail e subito dopo a mezzo rete You
Tube, alla: Redazione, di RAI Uno, alla cortese attenzione del Dott. Giuliano Ferrara, conduttore dello spazio televisivo
di Radio Londra.
A: ANSA ed ai maggiori quotidiani e reti televisive di
Stato, Private, Nazionali, Europee ed Internazionali.
C.P.C.: Premier Buon Silvio Berlusconi,
presso Palazzo Chigi, Roma.
Oggetto: A proposito dell’ appello
del Dott. Giuliano Ferrara, che ieri sera 29
Settembre 2011, durante il suo spazio televisivo di Radio Londra, ha rivolto
ripetutamente e con grande incitazione ai cittadini italiani di chiedere al
nostro Premier, Buon Silvio Berlusconi, di vendere i beni demaniali, per risanare il
deficit dello Stato.
Invece
di seguito è espressa la replica di Re Salomone, Dalla Galassia Paradiso:
Ebbene,
la risposta del grande giurista si è risolta con un
secco NO, non sa da fare! Replicando e rivolgendosi direttamente al Premier,
con queste concise parole:
Carissimo
Buon Silvio Berlusconi, non Venda i beni demaniali dello Stato,
magari venda i mutandoni di Giuliano Ferrara, chissà
quanti grembiulini di bimbi africani si potrebbero confezionare.
Ripeto, questa è l’invocazione di Re Salomone dalla Galassia Paradiso.
Ambasciator
non porta pena!
Secondo
Oggetto: Opinione sul caso Sara Scarzi, Il Delitto di Avetrana.
MANNAGGIA ALLA PECUNIA!
Amiche ed amici della Rete ed ai frequentatori
di You Tube e di Facebook,
chi vi parla è Pietro Sabato, dalla Redazione Sputtanetor,
per voce del Re Salomone dall’Emisfero Est Paradiso.
Come
descritto in oggetto questa notte, precisamente alle ore 0,3
minuti del 30 Settembre ho ricevuto una telefonata interstellare dalla Galassia
Paradiso, (volendo i servizi segreti potrebbero controllare, con il sistema
delle intercettazioni .)
Intervento
di Gelsomino : Noi non abbiamo nulla da nascondere!
Presidente:
Gelsomino, per favore non interrompere, altrimenti mi fai perdere il filo del
discorso.
Gelsomino:
Non si preoccupi Presidente, la mia è stata solo una
precisazione. Ripeto, noi non abbiamo nulla da
nascondere! Che male c’è rimarcare un concetto?
Presidente:
Basta Gelsomino, con queste polemiche a basso costo.
Allora
dicevo, che il Re Salmone ha espresso una Sua personale opinione per risolvere
il gravoso attuale deficit del nostro Paese.
Intanto
debbo precisare che nell’emisfero Paradiso, non esiste
la pecunia, quindi come primo atto, il Re Salomone, ha fatto richiesta di
addebito della telefonata a carico del destinatario sottoscritto, e poi con
molta calma ha aggiunto, che per risolvere seduta stante, cioè, in pochissime
ore questo nostro grave problema deficitario, ha puntualizzato che non vedrebbe
di buon occhio l’opzione di vendere i nostri beni demaniali. Egli asserisce
che, sarebbe un grave errore, come svuotare le riserve Aurifere dello Stato,
patrimonio di ciascun cittadino Italiano, e basterebbe un solo cittadino per bloccare questo scempio nazionale, proposto dal
Figliol Prodigo impersonato dal giornalista Dott. Giuliano Ferrara e dai suoi compari.
Quindi,
in un prossimo futuro, dovendo evitare questa incresciosa
situazione dannosa per le future generazioni, che un domani si troverebbero con
un pugno di mosche in mano, meglio dire spogliati da ogni bene, Il Re Salomone
ci propone una alternativa molto più ragionevole ed equa. Però, prima di
svelare la soluzione del saggio Avo, vorrei fare a voi tutti,
una piccola domanda spontanea:
Secondo
Voi carissime amiche ed amici della rete, tutta questa pecunia che attualmente manca nelle nostre casse dello Stato, sicuramente
non si è dissolta nel nulla, da qualche parte è andata a finire, quindi, la
domanda è: in quali tasche è andata a stagnarsi?
Credo
che a questa domanda, anche Gelsomino saprebbe rispondere.
Gelsomino,
posso rispondere io:
Il
Presidente: lasciami il tempo per le presentazioni. Sappiate che in questi
giorni Gelsomino sta sostenendo una tesi durissima, pensate, sta Laureandosi in
Sputtaneria Avanzata, presso la Bocconi amari della Università di Putignano in
Provincia di Bari, quindi è una persona corta.
Intervento
di Gelsomino, Presidente che fa prende in giro, semmai colta e non corta.
Il
Presidente, scusami il lapis Gelsomino, vai con la tua
opinione.
Grazie
Presidente:
Gelsomino
risponde: Grazie Presidente: Ebbene volete proprio sapere dove è finita la pecunia che attualmente manca dalle casse del nostro
Paese? Ebbene, tutta questa pecunia è
finita nelle tasche di chi incita a
vendere i beni dello Stato, i quali, approfittando di questa precaria
situazione, da loro stessi creata, con le varie corruzioni perpetrate a danno
dello stato ed altre varie ruberie, a loro volta tutti questi beni demaniali, avidamente
finirebbero sempre a stagnarsi nelle loro stesse tasche.
Ricordate
la storia del figliol Prodigo, che dopo aver lapidato
la sua parte di
eredità concessa da suo padre, ritorna da straccione dopo pochi anni all’ovile,
piegato dalla vergogna per aver
sperperato la propria eredità di famiglia, il cui genitore perdonò il suo
figliolo per la sua dissennata scelta e lo riaccolse in famiglia con grande
gioia, dando una grandissima festa. Allestendo un sontuoso banchetto.
Ma noi
italiani non essendo dei Santi, a questi signori daremmo invece un calcio nel
sedere, altro che perdono, nel caso dovessero insistere per questa strada, così
facendo questi signori, impoverirebbero ulteriormente le casse dello Stato,
acquistando per quattro soldi i nostri beni demaniali. Ebbene,
ripeto, da questa crisi provocata da loro stessi, diabolicamente è loro
intenzione rimpinguare ulteriormente le loro avide tasche, gia colme di
pecunia. Attenzione! Inevitabilmente sarebbe la fine per il Popolo, se il tutto
si dovesse avverare, ma sono certo che gli italiani non resterebbero a guardare,
subito dopo questo ennesimo scempio, con ogni mezzo
darebbero l’assalto alla Bastiglia.
Intervento del Presidente: Grazie Gelsomino del tuo
saggio intervento e tanti auguri per la tua laurea in Sputtaneria
Avanzata.
Gelsomino:
Grazie Signor Presidente.
Parla
il Presidente: Quindi per ovviare a questo retrogrado sistema di ribellione, cioè quello di tagliare le teste, Il Re Salomone ci
suggerisce il modo per risolvere pacificamente questo grave deficit dello Stato,
consigliando in primis, di evitare in modo assoluto di vendere i beni demaniali
dello Stato, attuando una manovra salva
Stato consistente, cioè evitando di tassare con il solo 3% i patrimoni dei grandi
magnati, invece maggiorarlo del 50%, solo con questa percentuale la manovra ritornerebbe
utile per risanare seduta stante il deficit dello Stato, successivamente, magari
detraendo dalle tasse una buona percentuale annua della somma salva stato
forzatamente versata, rispettando così il principio di proprietà, indetti dalla
nostra Costituzione. Inteso come un prestito a babbo morto.
Inoltre,
iniziando a dimezzare gli stipendi degli Onorevoli e di altri
settori dell’amministrazione pubblica e privata, tanto per iniziare dal nostro lupus in fabula,
dal Dott. Giuliano Ferrara, il quale si priverebbe oltre
alla donazione dei Suoi Mutandoni, utili a
confezionare tanti grembiulini per poveri bambini diseredati sparsi nel mondo, anche
della decurtazione del 50% del suo lauto stipendio di Direttore del Giornale il
Foglio e devolverlo nella casse dello Stato, unitamente al suo oneroso plus
stipendio come conduttore della sua inutile trasmissione: Qui Radio Londra.
Nello
stesso modo dicasi, per il Vespone che addirittura
avendo un introito di due Lauti stipendi in famiglia, cioè
quello della Sua Consorte, dirigente del Tribunale di Roma, potrebbe devolvere allo
Stato tutto il suo appannaggio che la Rai con i nostri soldi, versa per una
trasmissione sfacciatamente di parte, quindi inutile per la intera comunità
nazionale, ben pagata, se non sbaglio con circa 300.000,00 Euro annui.
Non
parliamo poi di cosa buona che potrebbe fare il Vaticano, che da secoli accumula
ed accumula beni e pecunia, e tanto altro ancora, che
lascerei alla vostra immaginazione. Una prece per Sua Santità: La Prego distenda il Suo Braccino corto!
Quindi il
Re Salomone esorterebbe tutti alla ragione, non è possibile restare a guardare, vedendo questi signori tenutori,
liquidare i nostri beni demaniali con quattro soldi. Non è questo il modo più
saggio per fare cassa ed uscire dal tunnel deficit. Inoltre se tutto dovesse
accadere, sarebbe una grande offesa alla intelligenza
degli esseri umani, inclusi anche i cittadini Greci, nostri fratelli di
sventura, che attualmente stanno attraversando un periodo simile, ma un tantino
peggiore di noi Italiani.
Quindi
concludo, sempre per voce del RE Salomone dalla
Galassia Paradiso, facendo un contro appello a tutti gli italiani dotati di
intelletto: Ebbene, scrivete pure al Premier Buon Silvio Berlusconi,
presso Palazzo Chigi, ma supplicando di non vendere i
nostri beni demaniali dello Stato, perché noi tutti cittadini italiani, i veri proprietari
di tutti beni demaniali dello Stato, siamo contrari.
Attenzione
Battaglione! Attenti, in ogni caso per
impedire questo nuovo scempio nazionale basterebbe l’opposizione di un solo
individuo, ma oggi in questo preciso istante, mentre si racconta, siamo già in
due, cioè con l’ausilio del mio amico inseparabile
Gelsomino, diciamo no alla svendita del nostro patrimonio Demaniale.
Cordiali
Saluti
Pietro Sabato
Ed
ora passiamo al secondo Oggetto, che riguarda il
delitto di Sara Scarzi.
Questa
è sempre l’opinione del Re Salomone:
Essendo
il delitto avvenuto ed inconfutabilmente perpetrato nelle mura della casa della
Famiglia Misseri, i tre componenti
della famiglia: Padre, Madre e Figlia, sono condannabili tutti a 30 anni di carcere, a meno che, entro 30 giorni, emerga la verità
concreta di come è avvenuto il delitto. Solo in questo caso, appurata la
verità, si potrebbe decurtare la pena per gli eventuali diretti responsabili
del delitto, secondo l’opinione e la clemenza dei giudici, ed il perdono dei
famigliari della povera Sara. I fatti ci conducono che
la piccola Sara Scarzi non
c’è più, è stata uccisa a soli 15 anni, da questo nucleo famigliare. Quindi, basta con questo permissivismo costituito da vari scarica
barile, che secondo le leggi ingannevoli attuali, potrebbe portare alla
scarcerazione dei tre individui, incluso il vero colpevole.
Qui
c’è una creatura di 15 anni che è stata barbaramente uccisa, e la Giustizia deve
risolvere il caso comunque, con una severa condanna
dell’imputato.
Cordiali Saluti
Dall’Ambasciatore non porta pena
Pietro Sabato, della Redazione Sputtanetor