Roma, 11 Febbraio 2009 - ore 13

Da: Pietro Sabato, Presidente Nazionale del Partito Italiano Nuova Generazione.

 

A: ANSA

C.C.: Direttore Generale, Dott. Gianfranco Roncadin - Sede Centrale Roma Via Tiburtina 1231 ANSA

C.C.: UK Inghilterra

 

Oggetto: “La Corruzione”

 

Nostalgiche storie del tempo che fu…Politico da Sempre…

 

Facendo riferimento al punto n. 11 della Proposta di Legge Sabato Salomonica qualche pagina fa, del Supplemento di Febbraio, prossimamente in uscita con una tiratura di 10.000 copie.

A proposito di corruzione, il tema in oggetto, nel mio curriculum vitae ho dimenticato di raccontarvi in questa prefazione alcuni aneddoti realmente accaduti circa trentacinque anni fa, che riguarda questa brutta parola. ”Corruzione.”

Come già raccontato sommariamente nel mio curriculum Vitae, all’età di 27 anni fui assunto dalla Società Avis Rent A Car, multinazionale americana di Autonoleggio, come primo incarico da fattorino, subito dopo come litografo e dopo sei anni impiegato di concetto, presso la Contabilità Generale. In seno a questa Società, godevo la fama di mattatore, perché ogni anno durante le cene aziendali mi esibivo munito di microfono, in critiche verso i colleghi ed anche verso i Manager ed una volta, mi capitò di legare con la mia cintura dei pantaloni un campanaccio al paraurti della fiammante Alfa Romeo, del Presidente, peraltro nativo di Buia, paesino del Piemonte nella Provincia di Cuneo, di abitanti 300 e di 3000 Giovenche da latte. Scherzo abbastanza appropriato alla propria provenienza di mandriano. La motivazione, per colpa di una partita di calcio finita a cazzotti tra noi impiegati della Sede, ed i colleghi dell’ Operation, cioè i colleghi che sono al banco a contatto con il pubblico, per affittare autovetture e furgoni. Per un motivo sindacale, perché si vociferava che questi ultimi godevano di privilegi rispetto a noi impiegati della Sede Centrale, diritti che noi invece desideravamo equiparare con l’intervento dei sindacati. Il programma di questo incontro sportivo era quello di concludersi a cena con la presenza di alcuni Manager e del Direttore Generale, Presidente, ma quest’ultimo annullò il tutto, dicendo che vista l’atmosfera negativa, non era il caso di andare a cena tutti insieme, quindi invece di mettere pace, con grande sarcasmo aggiunse, che durante la cena non avrebbe gradito vedere i piatti volare. Così dopo aver salutato tutti, con un sorriso sornione, soddisfatto di questa discordia, salì in macchina, ebbene in questo breve frangente il sottoscritto si privò della cinta dei pantaloni e legò un campanaccio bovino al paraurti dell’auto del Presidente. Dopo alcuni metri il Presidente, peraltro ex Carabiniere, scosso da tutto questo scampanellio, scese dall’auto e vide il Campanaccio legato al suo paraurti. Rimontò in macchina, fece una veloce marcia indietro, e tornò da noi suonando il campanaccio, riscese dall’auto e disse: chi è l’autore di questa bravata?  Allora io spavaldamente alzai la mano, sganciai la cintura dei miei pantaloni dal paraurti e tolsi il campanaccio, la mia carriera da quel momento era stata stroncata. Non andammo a cena con il Presidente, ma fra noi impiegati della sede e dell’operation ci fu una riconciliazione inaspettata, poiché andammo tutti insieme a mangiare una pizza a nostre spese, commentando e ridendo la scena del Direttore Generale con il Campanaccio sul retrobottega.

Ritornando al tema corruzione, questa società multinazionale, tutt’oggi, come si può intuire è una società di servizi, che offre servizi e nello stesso tempo è soggetta a servizi, come lavori tipografici, di serigrafia, cartiere per la fornitura di carta per il piccolo centro stampa, spedizioni varie e tanti altri fornitori di servizi, che dopo una gara di appalto si aggiudicano la gara, la cui gestione ricade su ogni Manager della società, assecondo del proprio settore. Ebbene, durante il periodo natalizio si verificava nell’accettazione della Sede della Società un via vai di cassette di liquori, di vini pregiati e quanto altro, tutte indirizzate ai vari Manager. Un anno accadde che il sottoscritto in presenza di quattro colleghi e il dirigente di tale reparto, aprì con disinvoltura una di queste cassette di vini e ne sottrasse due bottiglie, con grande stupore dei colleghi, ma non del Capo Ufficio del reparto, che conoscendo bene l’animale, disse solo due parole: “Lasciatelo fare”. Tutti risero a squarcia gola, invece il sottoscritto con una naturale flemmatica mi recai nel mio reparto e conservai le due bottiglie di vino sottratte in due rispettivi faldoni, dove vengono archiviati i documenti, per prevenire una ulteriore sottrazione da parte di un eventuale Alì Babbà.

Ovviamente invitai tutto il mio reparto, circa dieci persone ed anche il Manager destinatario dell’omaggio Natalizio, in parte trafugato dal sottoscritto, dicendo a tutti di voler festeggiare il mio compleanno, erano vini pregiati con il tappo di sughero, quindi mi occorreva un cava tappi, che rimediai nel vicino bar. Ore 14,00 circa, stappammo le bottiglie di vino e con dei bicchieri di carta, brindammo al mio compleanno, ripeto unitamente al Manager destinatario e fittizio proprietario dei vini, tutti ignari di essere stati complici di un furto. Ebbene, il Manager appena gabbato, dal sottoscritto Sabato, dopo poco chiamato dall’ufficio accettazione fu avvisato che c’era una confezione di vini indirizzata al suo nome, e appena vista la cassetta aperta con due bottiglie mancanti, controllata la marca dei vini appena gustati, aveva già mangiato la foglia, ma per conferma telefona al capo del personale, e dopo aver appreso che il sottoscritto è nato nel mese di Aprile, e non nel mese di Dicembre, divenne rosso paonazzo dalla rabbia, e subito  dopo tutti i presenti scoppiarono a ridere. Il Manager gabbato, non inveì contro il sottoscritto, accettando lo scherzo, mi disse solo, ah Sabato! Non lo sapevo che eri nato nel mese di Aprile. Così subito dopo si sparse la voce in tutta la Sede centrale, circa 400 dipendenti, e nelle Sedi dell’Operation, di tutta Italia,  circa altri 3000 dipendenti, seppero della mia trovata, dove da tempo ero conosciuto in tutta Italia come il mattatore. Ma la storia non  finisce qui, le voci sono veloci, ebbene dopo appena 10 giorni arrivò una circolare dalla sede di Londra, da cui L’Avis Rent a Car Italiana dipende, dove specificava, che tutti gli omaggi Natalizi indirizzati ai Manager dovevano essere restituiti al mittente. Si spera che questa regola sia ancora  vigente!

Concludo, a buon intenditori pochissime parole.

Maccarolo… Politico da sempre…”

                                                                                                                   Pietro Sabato

Roma, 11 Febbraio 2009 ore 13,30

 

Oggetto: Corte Dei Conti: è allarme truffe…

 

Parole unite lettere in viaggio… si spera ne giungano di buone notizie!

 

P.S.: Nessuno ci crederà ma è successo l’impossibile, che rimarrà nella Storia, ebbene dopo mezzora, dall’invio di questa  relazione, esattamente alle 13,30, durante il telegiornale andato in onda su RAI UNO, il Presidente della Corte dei Conti, durante la cerimonia di inaugurazione dell’anno Giudiziario, alla presenza del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha dichiarato apertamente che l’allarme tangentopoli non è mai cessato. E’ allarme truffe, l’Italia occupa i primi posti degli stati del mondo, dove la corruzione è la più diffusa.

Concludo restando meravigliato da queste notizie correlate con la mia relazione di oggi inviata all’ANSA. Altra fatale coincidenza? Ai Posteri l’Ardua Sentenza!

                                                                                                                   Pietro Sabato